Arrivi a casa dal lavoro, stanca e esausta, e mentre apri la porta, la vista delle tazze della colazione ancora sul tavolo, della cena da preparare, e dell’aspirapolvere che ti attende ti ricorda le incombenze che ti aspettano. Poi, tuo figlio ti chiede: “Mamma, vieni a giocare con me?”
Che cosa fai di solito in questo caso? Forse, come molti, dai priorità alla cena, pensi che l’aspirapolvere non può aspettare, e metti in ordine per essere sicura che la casa sia almeno presentabile. I bambini? Li sistemi davanti alla TV, sperando che stiano tranquilli abbastanza a lungo da permetterti di fare almeno qualcosa che ti faccia sentire più serena e in pace con te stessa.
Ma sai una cosa? Questo approccio è SBAGLIATO, lo dico a te e a me stessa.
Essere una madre “sufficientemente buona” non significa essere perfetta in tutto, ma sapersi mostrare per quella che si è davvero, con le proprie ansie, preoccupazioni, stanchezza e sensi di colpa. È quella madre che, nonostante tutto, riesce a trasmettere amore e sicurezza. Come ci insegna Donald Winnicott, una madre imperfetta ma affettivamente presente è più sana e autentica.
Dobbiamo chiederci: cosa ricorderà nostro figlio di noi? Che eravamo eccellenti cuoche, che la casa era sempre impeccabile, o che abbiamo trascorso del tempo con lui? In un’epoca in cui spesso abbiamo un solo figlio su cui riponiamo tante aspettative, è fondamentale fermarsi, essere presenti e fargli sentire che ci siamo davvero, che lo capiamo, e che anche noi siamo state bambine.
“La madre sufficientemente buona,” come dice Winnicott, è quella che sa tornare indietro, diventare piccola come il suo bambino per potersi connettere con lui. La madre che gioca, che si lascia andare, crea un legame più profondo con suo figlio, nutrendo il suo sviluppo emotivo.
Ma non solo: questo gioco arricchisce anche noi, poiché le emozioni che un figlio ci trasmette sono uniche e insostituibili.
Troppo spesso, però, ci diciamo di non avere tempo per loro. Ma prima che tuo figlio smetta di chiedertelo, alla prossima domanda “Mamma, vieni a giocare con me?”, lascia tutto com’è, prepara qualcosa di semplice come un panino o una pizza, e goditi questi momenti che non torneranno più.