Non voglio che tu sia il mio riflesso, né un’ombra sbiadita di ciò che sono stata.
Non sei il prolungamento del mio nome né l’eco del mio carattere, a volte affilato come una lama.
Non sei un mio capitolo da riscrivere, né un’argilla da modellare a mia immagine.
Tu sei un’opera a sé, un disegno unico, impossibile da replicare.
Non voglio che tu viva i sogni che io non ho realizzato, né che tu percorra sentieri tracciati da altri.
La tua strada è tua soltanto, e voglio che sia scolpita dalla tua volontà,
che le tue mani levighino le asperità, che la tua voce dia forma ai tuoi pensieri.
Non costruire la tua casa sulle fondamenta altrui,
non permettere a nessuno di decidere il tuo valore.
Sii solida come una roccia, senza mai svenderti per compiacere il mondo, né negli affari né nell’amore.
Ma più di tutto, ti chiedo solo una cosa:
diventa ciò che vuoi, purché ti renda felice.
Se vuoi vendere gelati, vendi gelati. Se vuoi rincorrere sogni, rincorrili.
Compra stelle, colleziona tramonti, scegli il tuo ritmo e balla la tua musica.
Non lasciarti trascinare dalla corrente, non credere a tutto ciò che ti dicono.
Credi solo a ciò che risuona dentro di te.
Sii il vento che spinge, non l’ancora che trattiene.
Sii l’oceano, non una goccia persa tra le onde.
