Una sera, inaspettatamente, ricevetti una chiamata da un vecchio amico. Ero felice di sentirlo, ma quando mi chiese come stavo, non riuscii a nascondere il mio stato d’animo: “Mi sento terribilmente solo”, gli dissi.
Lui, con la sua solita calma, mi propose subito di parlare. Accettai senza esitare, e senza pensarci troppo mi chiese se volessi che venisse da me. Ancora una volta, risposi di sì. Nel giro di quindici minuti, era alla mia porta.
Parlammo per ore. Gli aprii il mio cuore, raccontandogli delle difficoltà che stavo attraversando: i problemi con la mia famiglia, le incertezze sul lavoro, le preoccupazioni per la mia relazione. Lui mi ascoltava in silenzio, con una pazienza infinita, facendomi sentire compreso come poche altre volte nella vita.
Quando l’alba iniziò a farsi strada, mi sentii finalmente sollevato. La sua compagnia era stata un vero toccasana, e la sua capacità di ascolto mi aveva permesso di vedere più chiaramente i miei errori. Mi sentivo di nuovo me stesso. Notando il mio cambiamento, lui si alzò, pronto a salutarmi, e mi disse che doveva andare a lavorare. La cosa mi sorprese, e gli chiesi perché non mi avesse detto nulla prima. Ero preoccupato: “Non hai dormito neanche un po’!”
Con un sorriso rassicurante, mi rispose che non era un problema, che per un amico avrebbe fatto qualsiasi cosa. Quelle parole mi riempirono di gratitudine. Non potevo credere di avere un amico così straordinario.
Mentre lo accompagnavo alla porta, un pensiero mi attraversò la mente, e gli chiesi perché mi avesse chiamato così tardi la sera prima. Tornò indietro, mi guardò negli occhi e, con una voce appena udibile, mi disse che c’era qualcosa di cui voleva parlarmi. Mi preoccupai e gli chiesi cosa fosse successo. Mi rispose, con una calma che non dimenticherò mai: “Il dottore mi ha detto che sono molto malato.”
Rimasi senza parole. Nonostante il suo dolore, aveva passato la notte a confortarmi, senza mai accennare alla sua situazione. Mi sorrise di nuovo e disse che avremmo parlato più avanti, augurandomi una bella giornata, prima di andarsene.
Mi ci volle del tempo per rendermi conto di quanto fosse stato incredibile. Mentre io mi lamentavo dei miei problemi, lui, con una forza d’animo straordinaria, mi aveva sostenuto senza mai far pesare la sua sofferenza.
Da quel momento in poi, qualcosa dentro di me cambiò profondamente. Ho imparato a dare il giusto valore alle cose, a non drammatizzare i miei problemi, e a vivere ogni giorno apprezzando ciò che ho. Ora, dedico più tempo a chi mi è caro, augurando loro ogni giorno una giornata serena. E porto con me un insegnamento prezioso: “Chi non vive per servire, non serve per vivere.”
La vita è come una scala: se guardi solo verso l’alto, ti sentirai sempre insoddisfatto; ma se ti fermi un attimo a guardare in basso, capirai quante persone vorrebbero essere al tuo posto.