Ci sono momenti in cui sentiamo il bisogno di dire tutto ai nostri figli. Sì, tutto. Come se ogni parola fosse un filo prezioso per tessere una rete di amore, comprensione e coraggio che li accompagnerà per sempre. Dovremmo sussurrargli che il fallimento è un’occasione, un trampolino che ci fa cadere, sì, ma anche rialzare. È dalle cadute che impariamo, non dalle vittorie. Il vero successo è sapersi alzare quando si inciampa, ed è questa la prima lezione di resilienza che merita di essere donata loro.
Ai nostri figli maschi possiamo dire che le lacrime non li rendono meno forti, perché la forza non si misura dalla mancanza di emozioni. E alle figlie, che possono essere tutto quello che desiderano, anche senza sacrificare la propria essenza per diventare altro. Non serve essere una “principessa da salvare” o un “principe azzurro”, perché nessuno è destinato a salvare o essere salvato: il coraggio sta nel costruire insieme.
Dovremmo ricordare ai nostri figli che esiste la magia della vita e che anche la noia è preziosa; è tempo regalato, un angolo tutto loro per sognare e pensare. E che sì, il dolore si supera, a volte da soli, altre volte con qualcuno accanto. Ma passa. Anche questo è un insegnamento prezioso: come la vita, che è fatta di giorni buoni e meno buoni, ed entrambi hanno valore.
Forse dovremmo dire loro che la cattiveria esiste e che fa parte di noi, ma solo se scegliamo di nutrirla. Conoscere l’oscurità che abbiamo dentro è l’unico modo per non lasciarle spazio. Sì, sarebbe giusto parlare anche della fragilità di chi li ama. Non tutti i padri e le madri sono fari che illuminano la via, ma ogni genitore che cerca di farlo merita di essere riconosciuto. Anche loro, anche noi, sbagliamo.
Dovremmo dire ai figli che la felicità non risiede nel successo a tutti i costi, e che non c’è niente di sbagliato nel vivere senza cercare costantemente un traguardo. La felicità non ha formule: possono trovare la loro strada, anche se è lontana dai percorsi comuni. Che l’amore vero non è un obbligo, ma una scelta, e che possono amare anche senza avere figli o un matrimonio.
E che sì, senza gli altri non siamo niente. La vera grandezza è nella gentilezza verso il mondo e gli altri; questo mondo, che ha tanto bisogno del loro contributo, diventa un posto migliore se ogni cuore dà il suo. Dovremmo dire ai figli che possono andare lontano, se vogliono. Molto lontano, oltre l’orizzonte che i nostri occhi riescono a vedere, ma che noi saremo sempre qui, in attesa.
Dobbiamo dirglielo? Forse sì, ma soprattutto dobbiamo dimostrarglielo. Dimostrargli che sono il nostro bene più prezioso, e che li ameremo sempre, senza condizioni. Ai figli si insegna tutto, ma l’amore vero si mostra, si trasmette con i gesti. Quei valori che oggi sembrano sfumare, ma che restano vivi in ogni abbraccio e in ogni sguardo.
Alla fine, tutto ciò che vorremmo che sapessero è che sono, e saranno sempre, la parte più bella di noi.