Non sei andato via. Sei solo entrato nel mio respiro

Non sei andato via. Sei solo entrato nel mio respiro

Passano gli anni.
Eppure, ogni volta che il vento sfiora la tenda, ogni volta che sento una risata troppo simile alla tua, ogni volta che il silenzio si fa troppo grande…
tu sei lì.

Non come un fantasma. Non come un ricordo lontano.
Ma come una presenza viva, calda, che non ha bisogno di parole per esistere.

Perdere te non è stato solo perdere una persona.
È stato perdere un modo di vedere il mondo.
Un modo di ridere, di tacere, di stare.
È stato svegliarmi in un universo nuovo, con le stesse stelle, ma un cielo diverso.

E sì, il dolore c’è ancora.
Non è un nemico. Non è una debolezza.
È l’eco del tuo amore, che non sa smettere di vibrare dentro di me.

Alcuni giorni mi porto dietro il tuo nome come una pietra nel petto.
Altri, lo sento leggero — quasi un battito d’ali sul cuore.
Non c’è regola. Non c’è tempo giusto.
C’è solo questo: tu non sei assente. Sei diversamente presente.

Non ti manco.
Perché non sei “mancante”.
Sei qui.
Nel modo in cui tengo il caffè con due mani, come facevi tu.
Nel modo in cui ascolto il silenzio, come insegnavi tu.
Nel modo in cui guardo chi soffre, con gli occhi che hai aperto tu.

Hai solo cambiato posto.
Non sei più accanto a me —
sei dentro di me.
Nel respiro che trattengo quando fa male.
Nella luce che cerco quando tutto è buio.
Nella voce che, a volte, mi dice: “Va bene così. Continua.”

E allora continuo.
Non perché ti ho dimenticato.
Ma perché ti porto con me —
in ogni passo, in ogni scelta, in ogni attimo in cui scelgo di amare, nonostante tutto.

Perché chi è amato davvero non muore mai.
Cambia solo forma.
E tu…
tu sei il battito che non si spegne,
la voce che non tace,
il calore che non si perde.
Sei la parte di me che sa ancora come amare,
anche quando il mondo sembra aver dimenticato il tuo nome.

Ritina80