Capita a volte di vivere giorni, settimane o mesi interi con una sensazione di tristezza e malessere mentale, difficile da definire e comprendere. Nonostante gli sforzi per individuare una causa precisa, spesso non emerge alcuna ragione concreta.
In questi momenti, può capitare di sfogare la frustrazione su chi ci circonda: i bambini vengono rimproverati per il disordine, al partner viene chiesto di essere più presente e si lamenta la mancanza di gratificazione lavorativa. La mente, in questi casi, si concentra nel tentativo di trovare un colpevole, qualcuno o qualcosa a cui attribuire il disagio.
Ma alla fine, viene davvero trovato un responsabile? La risposta è quasi sempre negativa. Continuare a cercare un colpevole non risolve la situazione, perché non esiste una causa specifica. È difficile accettare questa realtà, ma dare la colpa a se stessi non rappresenta la soluzione.
Alcune risposte possono emergere, ma solo dopo aver affrontato domande profonde e forti, in grado di scuotere interiormente. Domande come: se restassero solo 5 ore di vita, come verrebbero impiegate? Passare il tempo sui social, osservando la vita degli altri, o vivere appieno ciò che resta? Questa riflessione porta alla consapevolezza che ognuno ha un tempo limitato, anche se non è visibile.
Nei momenti di malessere, diventa essenziale chiedersi se si vuole essere ricordati per i rimproveri e le lamentele o per i sorrisi e la serenità. Non si dovrebbe permettere a un’inspiegabile tristezza di offuscare la propria felicità. Ogni momento va vissuto intensamente, perché potrebbe essere l’ultimo.
La domanda fondamentale è: cosa è davvero importante nella vita? Di fronte a situazioni estreme, come quelle nei film apocalittici, non ci si preoccupa di oggetti materiali, ma delle persone che contano. È questo ciò che deve essere sempre in cima alle priorità: ciò che rende felici deve essere protetto e tenuto stretto.
Sono domande semplici, ma cruciali, che ricordano quanto sia fondamentale vivere ogni giorno al meglio, senza rimuginare troppo e apprezzando ciò che si ha. Il tempo non torna indietro, e va vissuto qui e ora.
Bisogna imparare a riconoscere il valore delle persone care, del tetto che ci ospita e del lavoro che, per quanto possa non entusiasmare, permette di vivere. Oggi è un nuovo inizio, mentre ieri era una giornata difficile senza un motivo apparente.