Chi toglie il saluto non è quasi mai chi ha subito il torto, ma chi lo ha inflitto. È la vergogna che fa abbassare lo sguardo. Paola Felice

Chi toglie il saluto non è quasi mai chi ha subito il torto, ma chi lo ha inflitto. È la vergogna che fa abbassare lo sguardo. Paola Felice

Chi toglie il saluto non è quasi mai chi ha subito il torto, ma chi lo ha inflitto.

È la vergogna che fa abbassare lo sguardo.

Paola Felice

Chi toglie il saluto non è quasi mai chi ha subito il torto, ma chi lo ha inflitto.È la vergogna che fa abbassare lo sguardo.Paola Felice
Chi toglie il saluto non è quasi mai chi ha subito il torto, ma chi lo ha inflitto.
È la vergogna che fa abbassare lo sguardo.
Paola Felice

Paola Felice ci offre una riflessione profonda sulle dinamiche dei conflitti e della responsabilità: “Chi toglie il saluto non è quasi mai chi ha subito il torto, ma chi lo ha inflitto. È la vergogna che fa abbassare lo sguardo.” Questa frase mette in luce come spesso la colpa e il rimorso portino chi ha sbagliato a ritirarsi, mentre chi subisce il torto mantiene la propria dignità.

Quando qualcuno infligge un torto, il senso di vergogna o la consapevolezza dell’ingiustizia può farlo distaccare, a volte interrompendo il contatto o il dialogo. La citazione ci invita a comprendere che il silenzio o il distacco non indicano sempre rabbia da parte della vittima, ma spesso riflettono il peso interiore di chi ha sbagliato.

Riflettere su questa frase significa sviluppare empatia, discernimento e capacità di leggere oltre le apparenze nei rapporti umani. Capire chi agisce per vergogna e chi invece per orgoglio o risentimento permette di affrontare i conflitti con maggiore chiarezza e consapevolezza, proteggendo le proprie emozioni e scegliendo come reagire in modo costruttivo.

In sintesi, “chi toglie il saluto non è quasi mai chi ha subito il torto” è un invito a non confondere il comportamento di chi si allontana con l’ingiustizia subita, ma a considerare le dinamiche emotive sottostanti. Paola Felice ci insegna che la consapevolezza e la riflessione possono aiutarci a gestire i conflitti con equilibrio e saggezza, valorizzando la dignità propria e altrui.

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